La Chiesa

Conoscici meglio…
La Chiesa Evangelica di Vicolo Molineria S. Nicolò a Piacenza è formata da un gruppo di persone che da cinquanta anni ha trovato una base comune nella storia e nell’identità del movimento evangelico e ha scoperto nella lettura, nella predicazione e nell’applicazione della Bibbia alla vita di tutti i giorni l’autentica eredità del messaggio cristiano.
Certamente cinquanta anni sono poca cosa per la grande storia, ma il ricorrente riferimento a livello comunitario dei molti cristiani che ci hanno preceduto nel corso dei secoli, inserisce questa presenza in un filone ricco di fatti che percorrono tutta la storia del cristianesimo in generale e del protestantesimo evangelico in particolare.

L’apostolo Paolo, nella sua Lettera a Timoteo, ci ricorda che “Lo scopo di questo incarico (affidato a dei “discepoli nel tempo”) è l’amore, che viene dal cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso” (1 Tim. 1:5-6). Il centro della vita della chiesa locale è e deve rimanere Cristo e la Sua opera potente che ha trasformato le vita di chi ne fa parte.

Questa è l’eredità che abbiamo appreso dai nostri padri e la vogliamo tramandare ai nostri figli, stando attenti a non deviare, però, da una buona coscienza e da una fede sincera, per non rischiare di avere “l’apparenza della pietà, avendone rinnegato la potenza” (2 Tim. 3:5).

Insieme all’esperienza personale, è presente anche una dichiarazione di fede che, in tempi recenti, la chiesa si è impegnata davanti a Dio a rispettare e che costituisce per noi una pietra miliare nella vita della chiesa in via d’espansione.

Riconosciamo:

CHE ogni credente ha ricevuto un dono dal Signore al quale dovrà rispondere, che esprimerà nella piena libertà dello Spirito Santo.

CHE ogni credente deve avere una relazione personale quotidiana con Dio attraverso la preghiera e la meditazione della Sua Parola ed é chiamato a testimoniare della sua fede nel mondo.

CHE la frequenza a tutte le riunioni é una manifestazio­ne di comunione con i fratelli, con la chiesa locale, quella universale e con Dio.

CHE il dare al Signore é un privilegio del credente che contribuirà regolarmente e di buon cuore, secondo la prosperità accordatagli, per sostenere gli impegni che la chiesa si é assunta nell’Opera del Signore.

CHE il rapporto fraterno é un rapporto d’amore e di reciproca fiducia. Ogni disaccordo tra i fratelli dovrà essere trattato secondo quanto indicato dalla Parola di Dio. Si deve comunque ricercare sempre l’umiltà, il rispetto, la comprensione e il perdono.

CHE la chiesa non debba essere turbata da visioni di parte o personali ma che tutti facciano ogni cosa in comu­ne e con l’accordo della intera Comunità.

CHE il credente deve sentirsi di servire anziché di essere servito.

CHE ci é richiesto dalla Parola di Dio di sottometterci alla disciplina della chiesa, esercitata secondo i suoi principi con spirito di amore e con il solo fine di recuperare il credente indisciplinato.

CHE il Governo della Chiesa è demandato al Consiglio di Chiesa il quale eserciterà la sua funzione come un servizio alla Chiesa conformemente a quanto espresso nella Parola di Dio e nel suo regolamento interno.

CHE si interpelli l’Assemblea almeno un paio di volte l’anno per dichiarare pubblicamente i problemi e i peccati che la travagliano.

CHE ogni volta che si manca in uno di questi principi sopra esposti si contribuisce al cattivo andamento della Chiesa e della sua testimonianza.

Collocazione Teologica ed Ecclesiologica:

Riteniamo che le nostre chiese si innestano in un filone di pensiero caratterizzato da un costante ritorno alle Scritture che ha avuto in tutti i tempi i suoi testimoni e i suoi martiri. In particolare esse si ricollegano alla Riforma nel senso che, riponendo l’autorità della Scrittura al di sopra di ogni altra autorità, esse sottolineano la piena sufficienza dell’opera gratuita e sovrana di Gesù Cristo per l’uomo, la sovranità di Dio e la dottrina della salvezza per grazia. Esse hanno assimilato la sottolineatura del Pietismo che po­neva l’accento sull’opera di Gesù nell’uomo, sulla conver­sione e sull’impegno di una vita cristiana personale. Inol­tre sono anche un frutto del Risveglio spirituale del secolo scorso in quanto sono chiese professanti condizionando l’ingresso nella Comunità alla personale confessione di fe­de espressa pubblicamente attraverso il battesimo per immersione.

I credenti partecipano alle varie attività secondo i lo­ro specifici doni. La lode, espressa attraverso il canto e le preghiere spontanee, la celebrazione della Cena del Si­gnore e la predicazione della Parola, costituiscono gli elementi distintivi delle loro attività culturali.

Le nostre chiese riconoscono l’esistenza di diversi ministeri e coloro che li esercitano possono farlo accanto alle loro attività professionali oppure svolgerle a pieno tempo. Esse si reggono indipendentemente dallo Stato senza negarne la legittima autorità ma senza neppure dimissionare davanti alla responsabilità di dirgli che cosa sia il bene secondo Dio.

Ognuna delle chiese regola la propria vita interna secondo le proprie esigenze ed é però unita a tutte le altre chiese evangeliche del mondo e, proporzionalmente all’accordo dottrinale, partecipa ad attività comuni per la gloria di Dio.